Sono Clara e mi è successa una cosa incredibile, mai immaginata prima. La mia tradizionale lezione di yoga si è trasformata in un’ora ad alto tasso erotico, al pari dei più stravolgenti racconti porno.
Ecco com’è andata.
L’incontro casuale ma stuzzicante
Come ogni mercoledì mattina mi recai alla lezione di yoga. Quella volta ero l’unica in sala, le mie compagne erano tutte influenzate, compresa la mia insegnante.
Sapevo di un sostituto, ma non pensavo fosse così sexy. Mirko si chiama, alto, col ciuffo biondo e un sorriso magnetico, occhi verdi e fisico atletico.
Iniziammo la lezione e non potevo non far cadere l’occhio sulla tuta grigia che indossava. I pantaloni gli accarezzavano il sedere armoniosamente, mentre davanti la stoffa riusciva a far emergere il profilo del suo membro: che voglia di lui.
Ci guardavamo curiosi entrambi, vedevo che con la scusa di correggermi mi sfiorava il corpo e si soffermava a guardarmi le labbra e la scollatura, le natiche e l’inguine. Avevo una tuta intera aderentissima e mi sentivo più che sexy tra un’asana e l’altra, tra un’inspirazione e un’espirazione.
I minuti passavano lenti, ma se volevo concludere in modo porno dovevo inventarmi qualcosa. Quindi, con la scusa di spingermi più in giù la schiena durante un esercizio che mi vedeva con la testa verso il pavimento, iniziai l’approccio.
Yoga e sensualità
Gli dissi: “Mirko, non riesco a scendere ancora più in giù con la testa ed il busto, spingimi tu con le mani così da stendermi maggiormente la schiena”.
Lui, con grande professionalità lo fece, ma io mi aspettavo di sentirmi sfiorare le natiche con i suoi fianchi, con il suo membro. Cercai quindi di fare un passo indietro e sì, riuscii a sentirlo, già più o meno duro sulle mie chiappe.
Mi lascia andare in profondi respiri e cercai di muovere il mio sedere stuzzicando i suoi sensi e seducendolo eroticamente.
Saremmo stati un paio di minuti in quella posizione e tirandomi su, lui mi propose altre posizioni, da fare insieme e che decisamente mi ricordavano il tantra più lo yoga.
Ci trovammo avvinghiati, con i genitali che si strusciavano delicatamente: la voglia saliva in entrambi, era palese dai nostri sguardi.
Ad un certo punto mi baciò con foga: la sua lingua cercava la mia con desiderio. Intanto io gli sfilai i pantaloni e mi abbassai la tutina aderente.
Eravamo solo con gli slip e le nostre mani iniziarono ad esplorare le cavità uno dell’altra, le zone più hot assaggiandoci e leccandoci con una voglia pazzesca.
Su un tappetino da yoga avvenne la penetrazione: prima mi penetrò con forza bruta in vagina dandomi una serie di colpi velocissimi ma profondi, sembrava quasi selvaggio e una vera sottomissione.
Poi infilò il suo pene nel mio ano, con delicatezza e io intanto allungai le mani per accarezzargli l’uretra e i testicoli.
Sesso in sala
La sala era aperta, cioè non era chiusa a chiave e sarebbe potuto entrare chiunque: la cosa era super eccitante e ci spinse a fare tutto velocemente.
Mi buttai sopra di lui, gli feci un pompino e poi decisi di farmi leccare la vagina avvolgendo il suo viso con le mie chiappe.
Era eccitato da matti e cercava di trattenersi per non venire subito, ma io lo volevo senza attendere. Mi misi quindi a cavalcioni su di lui, presi il suo pene fra le mani e lo infilati dentro di me.
Mi meravigliai dalla velocità con la quale riuscii a fare su e giù: volevo cavalcarlo come una vera amazzone.
Entrambi cercammo di non urlare e in men che non si dica io giunsi all’orgasmo bagnandolo tutto.
Mirko si lasciò andare e venne anche lui sporcandomi tutta: sembrava ul film porno, una scopata eccezionale, che non ripetemmo più perché mai più ci siamo incontrati, ma che ricordo con eccitazione tuttora.